Mirko Cislaghi's profile

Pareidolia-Editoriale

La richiesta da parte del brief è quella di scegliere una delle 4 fasce di reddito del libro Fact Fulness, dopodiché immedesimarsi in modo completo, in un personaggio di una delle fasce di reddito e parlare di una sua passione, di lui che supera il livello, della sua storia o ciò che gli sta attorno. L'obbietivo è quello di essere molto dettagliati e utilizzare font, colori, materiali e carta in base al livello della persona. Il formato dell'editoriale è un A5 e deve avere minimo 24 pagine.
Il livello che ho scelto è  il terzo. Il terzo livello è una fascia che sta tra la povertà e il ceto medio. Un livello dove finire in mezzo alla strada con la gente sbagliata può decidere la sorte della tua vita, a meno che questa non venga offuscata da una passione inaspettata.

Il protagonista è Francisco, un ragazzo nato nel 2007, che scrive questo editoriale per parlare della sua passione: Il disegno. L'editoriale in realtà è uno sketchbook, dove il protagonista disegna, scrive e racconta come il disegno, in particolare la Pareidolia, lo abbia incantato e di come quest'ultima è un modo per evadere dalla realtà in cui vive.

Durante la lettura dell'editoriale si troveranno testi, immagini, estratti, pezzi di appunti che condivideranno ciò che prova Francisco mentre disegna  
Il titolo "Pareidolia" deriva dall'effetto visivo che ha fatto innamorare Francisco del disegno. Infatti grazie a questo effetto, il protagonista riesce a evadere dalla sua realtà molto critica, e questo gli permette di essere felice e scrivere tutto ciò che prova.
Per l'impaginazione ho preso spunto da moltissime reference di diari, album fotografici, sketchbook e tutto ciò che poteva risultare "sporco" e usurato. Ho diversificato in molte pagine il numero di colonne apposta per farci stare il testo o per aver delle impaginazioni un pò più studiate.
 Durante la costruzione dell'editoriale ho utilizzato diversi strumenti per rendere la grafica il più mescolata possibile con la storia. Ho utilizzato, pennelli, uno scanner, il vetro per ottenere alcuni effetti. 
Per le illustrazioni ho scelto di adottare uno stile molto semplice che riflettesse le condizioni di vita del protagonista. Infatti, il protagonista non avendo tanti soldi, gli unici strumenti che ha per disegnare sono dei pastelli, una matita e due pennarelli, e non essendo un grande disegnatore, ma uno che disegna per "far volare la mente", ho tilizzato un stile basico e banale proprio per far emergere queste sensazioni
Per il lettering ho utilizzato diversi font, molti sono calligrafici, proprio per dare l'idea di sketchbook/diario. Alcune scritte sono disordinate nelle pagine perché ho voluto dare l'idea di confusione e malinconia all'interno della testa di Francisco. Altri caratteri calligrafici sono stati utilizzati come se fossero dei pensieri scritti frettolosamente sullo sketchbook. 
Per la palette ho utilizzato colori scarichi apposta per rendere l'effetto di usurato e non troppo costoso
Per le foto ho voluto adottare uno stile di collage. La stra grande maggioranza delle foto è sempre attaccata al foglio con dello scotch o graffette, proprio per dare l'idea di sketchbook e sopratutto un senso di mancanza di soldi. La stessa cosa vale per le foto in bianco e nero, che si, alcune sono state trattate in questo modo per far risaltare i colori, ma in realtà la motivazione più importante è più profonda. Il protagonista non avendo molti soldi le uniche cose che può fare, per abbellire il suo sketchbook, sono: tagliare gli oggetti dalle riviste, farsi fare le fotocopie in bianco e nero e usare macchine usa e getta
Per la stampa ho pensato a fare proprio uno sketchbook "scadente" e molto economico. Ho utilizzato un tipo di carta ruvida e pesante che mi ricordava molto gli album da schizzi. Invece per la copertina ho voluto usare un cartoncino leggero per rendere l'idea di uno sketchbook che non costi tanto e sia già stato usato. 
Durante il lavoro la sfida più grande è stata quella di andare a cercare dei materiali e delle reference che corrispondessero allo stile adottato nell'editoriale. Oltre ciò, durante le interviste che sono state fatte, la parte più difficile è stata quella di trovare tante persone disposte a fare questa cosa. Infatti in totale sono state intervistate più o meno 120 persone, tra queste solo alcune sono state scelte, proprio perchè molte di loro, naturalmente, vedevano le stesse cose che vedevano altre dieci persone.

In conclusone sono molto soddisfatto e contento del lavoro. Questo tipo di progetto mi ha permesso di adottare uno stile che volevo assolutamente provare, ma che non ho mai avuto l'occasione di farlo. Oltre a ciò sono molto contento di aver provato a fare per la prima volta qualcosa che non avrei mai pensato di fare: le interviste. Mi hanno sempre spaventato, anche se dopo il ventesimo rifiuto delle persone a farsi interviste, il peso del giudizio non lo sentivo già più ed ero contento di essere uscito dalla mia comfort zone.
Pareidolia-Editoriale
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